Sonate per pianoforte e violino K 304, 376, 378, 301
Clara Haskil, Arthur Grumiaux
Che potenza evocativa ha questa musica di Mozart! Nella sua disarmante semplicità iniziale è come una domanda di essere!
Noi dipendiamo radicalmente! Immaginiamo di essere niente, in questo momento di essere niente e di uscire dal niente, con quella mano che preme il niente, per farci uscire, e che ci plasma, mentre ci fa uscire, creandoci.
Non c’è nulla di più grande che possiamo dire di noi che questo: siamo "creatura". Con tutti i fumi delle nostre presunzioni, con tutta la debolezza delle nostre affettività ammalate, con l’inerzia che rende inutili i quattro quinti del nostro tempo, noi siamo creati. Siamo fatti, usciamo dal niente plasmati da una mano. Questa mano è la mano paterna del Padre. "Mano" è una parola che svigorisce ciò di cui stiamo parlando, perché "mano" è una metafora riduttiva; infatti si tratta del mistero, questa mano è il Mistero. Il mistero del Padre è generatore.
(da La mano che ci fa uscire dal niente di Luigi Giussani - estratto dal libretto incluso nel CD)